Menu
il blog di maurizio sella

Un impegno rinnovato | L’editoriale su Civiltà del Lavoro

17 November 2020

L’editoriale di Maurizio Sella
pubblicato sul n. 3-4/2020  di Civiltà del Lavoro 


Ne usciremo. Non sappiamo ancora di preciso quando (speriamo nella prossima primavera) ma ne usciremo. Il problema è anche capire “come”. Se più deboli e disorientati o più forti e determinati. Nelle ore difficili in cui la seconda, aggressiva ondata del Covid-19 ci sta nuovamente colpendo, dall’assemblea del Cavalieri del Lavoro del 29 ottobre scorso è arrivato un messaggio di rinnovato impegno e fiducia: impegno personale e collettivo, fiducia nelle capacità del nostro Paese di superare anche le più aspre difficoltà. I nostri padri e nonni hanno superato due guerre mondiali e la terribile pandemia di “spagnola”, coi suoi milioni di morti, a cavallo degli anni Venti. C’è chi ha ricordato che nel Quattrocento, dopo le devastanti ondate di peste che avevano decimato la popolazione europea, nel nostro Paese fiorirono l’Umanesimo e il Rinascimento.Non dobbiamo dunque abbatterci e adagiarci nello sconforto.

Mentre combattiamo il Covid-19 (che ha colpito anche nella comunità dei Cavalieri del Lavoro), mentre tuteliamo le nostre imprese e i nostri collaboratori costretti alle chiusure con tutte le risorse a disposizione, dobbiamo cominciare a progettare il futuro. Avremo a disposizione i 209 miliardi di euro del Next Generation Eu e le decine di miliardi degli altri programmi definiti dall’Europa, il Sure, gli interventi Bei e il Mes, cui non possiamo permetterci di rinunciare. Non dobbiamo sprecarli. Ma per utilizzarli al meglio non basta elencare progetti specifici. Dobbiamo modificare in profondità i meccanismi di funzionamento del nostro Paese. Abbiamo individuato tre azioni fondamentali per “aggiustare” la macchina e metterla in grado di funzionare al meglio: la semplificazione amministrativa; la digitalizzazione (con grande attenzione ai suoi aspetti etici); la riforma della giustizia civile e penale. Da questi snodi passa la nostra capacità di reagire alla pandemia e contemporaneamente programmare la nuova Italia che tutti desideriamo: più efficiente, più sostenibile, più solidale.

Per questo noi Cavalieri del Lavoro dedicheremo a semplificazione, digitalizzazione e riforma della giustizia le riflessioni operative dei prossimi mesi per offrire a noi stessi, alle nostre imprese e alla politica suggerimenti e proposte tese ad aumentare la produttività del nostro Paese.Un altro impegno sarà quello di pensare al futuro della nostra imprenditorialità, che negli ultimi settant’anni ha fatto sì che l’Italia si trasformasse da paese agricolo e arretrato in una delle prime potenze industriali del mondo. Ma, anche qui, non possiamo adagiarci sui successi del passato. Dobbiamo proiettarli nel futuro. E per farlo abbiamo bisogno che agli attuali imprenditori di successo si affianchino nuovi giovani imprenditori intelligenti e coraggiosi, in grado di operare in uno scenario sempre più complesso. Per questo abbiamo deciso di dedicarci alla formazione e valorizzazione di nuovi imprenditori, per spiegare ai giovani, a cominciare dagli studenti del nostro Collegio Universitario Lamaro Pozzani, il fascino della nostra attività e per suscitare in loro la voglia di diventare imprenditori. Sarà un contributo a costruire l’Italia del futuro.

Leggi Civiltà del Lavoro 3-4/2020